RIFUGIO CIBRARIO 2616 m
Località: Valli di Lanzo (TO), prec. Val
di Viù Partenza e arrivo: Arnas superiore 1550 m circa Dislivello: 1050 m Tempo di salita: 2 h 40’ Difficoltà: E Attrezzatura
necessaria: la
classica dell’escursionismo Ultima salita
effettuata:
27/08/2014 Traccia gps:
gpx |
Note
Situato nella conca del Peraciaval, il Rifugio Cibrario è uno dei più bei rifugi delle Valli di Lanzo. Il curioso nome del Peraciaval deriva dalla perifrasi piemontese “Pera a caval”, ovvero pietra a cavallo: è il masso erratico, noto anche con la denominazione di Roc d’la Veja, che si trova appunto a cavallo tra la conca del Pian dei Sabiunin (il pianoro detritico sul quale sorge il rifugio) e il versante che ripido scende a valle. Il rifugio è stato edificato in un ambiente ameno, di alta quota e ricco di esemplari della fauna alpina (fra tutti spiccano i celebri stambecchi, facilmente osservabili mentre brucano e leccano un roccione posto di fronte al rifugio) e della flora montana.
Era il lontano 1880 quando il CAI di Torino decise di edificare un rifugio in questa zona, solcata dalle vie di comunicazione tra le Valli di Lanzo e la Francia. Tra i promotori dell’iniziativa spiccava la figura dell’alpinista e presidente del CAI di Torino Luigi Cibrario, cui tuttora è dedicato il rifugio. L’inaugurazione fu tenuta nel 1890, e da quella data il rifugio ricevette numerose ristrutturazioni e parecchi ampliamenti. Dal 1966 è affidato al CAI di Leini, che lo gestisce in forma totalmente volontaria.
Attualmente il rifugio consta di due parti: una ospita il salone da pranzo, la cucina e, ad un piano sopraelevato, il locale invernale (sempre aperto, anche nella stagione fredda), mentre nell’altra sono presenti cinque camerette da sei posti ciascuna (in totale i posti offerti sono 42, ma possono aumentare in condizioni di emergenza, in quanto i tavoli che arredano la sala da pranzo possono essere abbassati al livello delle panche, in modo da ottenere un ampio tavolato sul quale si andranno poi a stendere dei materassi). Appena entrati si trova sulla destra una stanzetta riscaldata, atta al deposito degli scarponi (è inoltre presente un’ampia scelta di ciabatte da utilizzare all’interno della struttura); essa è anche il posto ideale per far asciugare gli indumenti bagnati in caso di cattivo tempo. Il tepore della stanzetta si diffonde facilmente per tutto il rifugio, facendo di esso un posto accogliente e ben di rado gelido; in caso di freddo intenso il salone viene ulteriormente riscaldato grazie ad un caminetto in pietra di recente costruzione. I bagni e la doccia sono forniti di acqua calda.
La turbina elettrica, azionata dall’acqua che corre nella condotta che parte da uno dei Laghi del Peraciaval, fornisce l’energia elettrica adeguata per un ottimo funzionamento della struttura, senza inquinare l’ambiente circostante in quanto fonte di energia pulita.
Il rifugio è punto di appoggio per l’ormai celebre Tour della Bessanese e per molte altre escursioni e salite alpinistiche.
Accesso automobilistico
Da Torino prendere la “direttissima delle Valli di Lanzo” (altrimenti nota come SP1), superando Venaria Reale, per poi costeggiare la tenuta de La Mandria e superare i comuni di Robassomero, Fiano e Cafasse; in seguito all’attraversamento del traforo costruito nei pressi di Lanzo, si giunge all’imbocco delle Valli di Lanzo. In alternativa sempre da Torino si può passare per Caselle, Ciriè, Nole, Mathi, Lanzo e Germagnano; superato l’abitato di quest’ultimo ad una rotonda si incontra il percorso precedente. Da qui si dovrà a breve svoltare a sinistra, seguendo le indicazioni per la Valle di Viù. La strada arriva tortuosamente a Viù; proseguire in direzione di Usseglio, ignorando le varie diramazioni che incontrano lungo il percorso. Superato quest’ultimo abitato si giunge a Villaretto; nei pressi del ristorante “La Furnasa” parte sulla destra la strada dell’Enel diretta al Lago dietro la Torre: risalire quest’ultima sino a quando, giunti nei pressi di Arnas Superiore, si trova il cartello indicatore per il Rifugio Cibrario, a una curva prima della sbarra che impedisce il passaggio ai veicoli non autorizzati.
Salita
Parcheggiata l’auto nei posteggi lì vicino, imboccare il sentiero diretto al Rifugio Cibrario (cartello indicatore). In un primo momento il sentiero prosegue in leggera discesa, per poi risalire il versante opposto, ombreggiato dagli ontani. Il sentiero prosegue incontrando la ferrovia Deucaville, costruita dall’Enel per i lavori di costruzione della diga del Lago della Rossa. Salire usufruendo di una comoda rampa di legno sul tracciato della ferrovia, quindi svoltare a destra, risalendola per breve tratto; poco prima di entrare nella prima galleria che si incontra salendo, un cartello indica di svoltare a sinistra, imboccando nuovamente il sentiero. Dopo aver incrociato la diramazione proveniente da Margone, il sentiero prosegue entrando nel vallone dove scorre il Rio Peraciaval. Attraversato il corso d’acqua usufruendo di un ponte, il sentiero risale tortuosamente la ripida sponda opposta. Giunti nei pressi del roccione denominato Roc d’la Veja (vedi note), che non si deve però raggiungere, la pendenza si attenua, e si entra nel pittoresco Pian dei Sabiunin, dove sorge il Rifugio Cibrario 2616 m.
Discesa
Per l’itinerario di salita (2 h).
Galle ria f otogra fica
Cartina del percorso
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