Traversata in cresta
Bec de Fauset - Cima Chiavesso - Monte Ciorneva - Cima la Rossa
Località: Valli di Lanzo (TO), prec. Val
d’Ala Partenza: Balme, frazione i Fré 1495 m Arrivo: Ala di Stura, frazione Mondrone 1257
m Dislivello in salita: 2000 m Dislivello in discesa: 2200 m Tempo complessivo: 10 h Difficoltà: EE Attrezzatura necessaria: la classica dell’escursionismo Ultima salita
effettuata: 14/08/2014 Traccia gps:
gpx |
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Note
Lungo ma interessante itinerario che
porta a raggiungere ben sei vette del Vallone del Casias:
Bec de Fauset 2577 m, Cima Chiavesso 2824 m, Monte Ciorneva
– Punta Occidentale 2920 m, Monte Ciorneva – Punta
Orientale 2918 m, Cima la Rossa – Punta Sud 2794 m, Cima la Rossa – Punta Nord
2797 m, toccando inoltre le sponde del Lago Bianco Superiore e del Lago Casias 2067 m. L’ambiente in cui si svolge il percorso è
selvaggio e raramente frequentato, dimora di stambecchi, camosci e di altri
esponenti della fauna locale.
Il Bec de Fauset
2577 m è una caratteristica punta di rocce ed erba che domina,
insieme al Forte 2366 m, la conca del Lago di Afframont
1986 m. Il nome è dovuto ad una particolare roccia posta
nei pressi del punto culminante.
La Cima Chiavesso 2824 m si trova sullo
spartiacque tra la Val d’Ala e la Valle di Viù, tra il Monte Ciorneva e la Punta Golai.
Caratteristiche le placconate della montagna che
scendono a picco nel Vallone del Casias.
Il Monte Ciorneva è un’importante elevazione
dello spartiacque Val d’Ala – Val di Viù; esso è formato da due punte: la Punta
Occidentale 2920 m e la Punta Orientale 2918 m; quest’ultima, contraddistinta
da un grosso ometto di pietre, è un punto trigonometrico. Dalle sue vette si
gode di un ottimo e vasto panorama.
Cima
la Rossa, l’ultima
vetta toccata dall’itinerario, è una modesta elevazione posta a Sud del Monte Rosso d’Ala 2763; essa è formata da due piccole
punte di roccia ferrosa: la Punta Sud 2794 m e la Punta Nord 2797 m.
In complesso escursione non
difficile, però per la maggior parte fuori da sentieri o tracce battute; è da
affrontare solo con assoluta certezza di bel tempo per tutta la giornata. Da
non sottovalutare la discesa lungo il Vallone del Casias,
sia perché lunga e (almeno fino al lago omonimo) fuori sentiero, sia perché
alcuni tratti (soprattutto quello da Cima la Rossa al Lago Bianco Superiore)
potrebbero risultare laboriosi. Data la notevole
lunghezza dell’itinerario è bene partire presto al
mattino (il tempo di percorrenza è logicamente da intendersi come tempo
effettivo, sono dunque escluse le soste).
Accesso automobilistico
Da Torino prendere la “direttissima
delle Valli di Lanzo” (altrimenti nota come SP1), superando Venaria Reale, per
poi costeggiare la tenuta de La Mandria e superare i comuni di Robassomero,
Fiano e Cafasse; in seguito all’attraversamento del traforo costruito nei
pressi di Lanzo, si giunge all’imbocco delle Valli di Lanzo. In alternativa
sempre da Torino si può passare per Caselle, Ciriè, Nole, Mathi, Lanzo e
Germagnano; superato l’abitato di quest’ultimo ad una
rotonda si incontra il percorso precedente. Da qui proseguire
sulla sinistra idrografica della valle, ignorando il bivio per la Valle di Viù.
Superato il comune di Pessinetto, ignorare la diramazione che a sinistra porta
a Mezzenile e, poco oltre, ad un semaforo, quella che
a destra per la Val Grande, proseguendo diritto. Da qui
continuare a percorrere la carrozzabile superando i comuni di Ceres 713 m, Ala
di Stura 1075 m, poi le frazioni di Martassina, Mondrone (località di
arrivo), Molette, Chialambertetto. Giunti
in vista dello stabilimento “Acqua Pian della Mussa”, ignorare la prima
diramazione sulla sinistra, e imboccare la seconda (cartello indicatore
per I Fré). Superato un bar, proseguire lungo la
stradina sino a quando si incontra un tornante sulla
destra, nei pressi del quale si parcheggerà l’auto.
Percorso
Dalla frazione I Fré
1495 m di Balme, prima di un tornante della strada che sale alle abitazioni,
attraversare il Rio Paschiet su di un ponte (cartello
indicatore). Proseguire lungo il sentiero gta (Grande
Traversata delle Alpi) superando gli alpeggi di Alpe Pian Salé
1580 m e di Alpe Garavela 1744 m. Dopo aver ignorato
il bivio per il Lago Paschiet ed essere arrivati nei
pressi dell’Alpe Pian Buet 2006 m, poco prima di
attraversare l’emissario dei Laghi Verdi, svoltare a sinistra per imboccare
un’esile traccia segnate con tacche in minio e ometti che porta alla
depressione del Colle del Vallonetto 2485 m, aperto
tra il Bec de Fauset e la
Cima Chiavesso (2 h).
Dal colle svoltare a sinistra (N),
attraversando in leggera salita il ripido pendio erboso che dà sul versante di
Balme (sinistra), tenendosi a ridosso del primo ‘becco’ della cresta (esile
traccia solo a tratti visibile). Raggiunta una piccola
depressione, tenersi in prossimità del filo della cresta, questa volta però sul
vallone del Casias (destra), cercando il
passaggio migliore; arrivati poco sotto la punta, guadagnarla con un’ultima
salita per erba e, nel tratto finale, per facili rocce (30’ – 40’ dal Colle del
Vallonetto). Ritornare dunque al
Colle del Vallonetto seguendo lo stesso percorso a
ritroso (30’ circa dal Bec de Fauset).
Dal colle svoltare ora a destra (S) per
risalire la cresta N della Cima Chiavesso, seguendo una traccia segnata da
ometti. Superato un primo tratto di pietraia si giunge
ad una conca erbosa, per poi continuare su pietraia fino a giungere in vetta (1
h dal Colle del Vallonetto).
Dalla Cima Chiavesso
seguire inizialmente per pietrame la Cresta Est-Nord-Est, poi tenersi sul
versante di Viù, superando un tratto più ripido di
facili rocce ed erba; tornare in seguito in cresta raggiungendo il Colletto
2745 m (15’ dalla cima), posto tra Cima Chiavesso e
il Monte Ciorneva. Dall’insellatura
proseguire per il Monte Ciorneva, seguendo
inizialmente per rocce la sua Cresta Ovest; in seguito evitare alcune
difficoltà spostandosi di poco sul versante di Viù per erba e pietrame,
per poi ritornare nuovamente in cresta (ora leggermente aerea) guadagnando la
Cima Occidentale del Monte Ciorneva 2920 m (1 h circa
dal colletto).
Proseguendo lungo la cresta per
pietrame e rocce smosse si perviene in circa 20’ alla Cima Orientale 2918 m, eccellente punto panoramico.
Proseguire scendendo per pietrame
lungo il crestone, tenendosi sul versante di Mondrone; la parte bassa della
cresta presenta degli alti salti rocciosi e, eventualmente, delle lingue di
neve: è consigliabile evitarli compiendo un semicerchio sulla sinistra (verso i
Laghi Bianchi). Giunti in prossimità del colletto posto tra
il Monte Ciorneva e Cima la Rossa, dirigersi per
rocce ferrose e sfasciumi in direzione della Punta Sud 2794 m di
quest’ultima cima, senza percorso obbligato (1h 15’ circa dalla Cima Orientale
del Monte Ciorneva).
Proseguire in
direzione Nord-Nord-Ovest per pietrame raggiungendo in pochi minuti la Punta
Nord 2797 m di Cima la Rossa.
Scendere dalla
punta in direzione Sud-Sud-Ovest, tornando nei pressi del colletto tra Cima la
Rossa e il Monte Ciorneva. Da qui scendere lungo il Vallone
del Casias, seguendo per un breve tratto la parte
bassa di esso; in seguito tenersi sulla propria destra (destra
orografica), cercando i passaggi migliori per superare delle alte e laboriose
balze rocciose che sovrastano il Lago Bianco Superiore. Dopo aver raggiunto le
sue sponde (30’ circa da Cima la Rossa – Punta Nord), contornare il lago sino a
giungere alla sua parte opposta; di qui scendere in direzione Nord-Ovest il
Vallone del Casias, tenendo come punto di riferimento
il lago omonimo, cercando il passaggio migliore tra pietrame e placconate prima, erba e rododendri poi, per raggiungere
infine le sponde del Lago Casias 2067 m (50’ – 1h dal Lago Bianco).
Imboccare il sentiero che sale da
Mondrone, poco battuto e a tratti invaso dalla vegetazione, che parte a Nord
del lago (attenzione a non imboccare la traccia che corre vicino all’emissario,
ma scegliere quella che parte più a sinistra). Dopo aver
oltrepassato l’Alpe Casias 2008 m ed essere giunti
nei pressi dell’Alpe Vallonetto 1711 m, non toccare
queste ultime abitazioni, bensì svoltare a sinistra, tornando un poco
sui propri passi (bivio non sempre facile da individuare). Il sentiero prosegue
in discesa, supera una spalletta erbosa giungendo ad un bivio: svoltare a
sinistra, guadagnando il Ponte del Pianard. Guadata
la Stura grazie al ponte, il sentiero risale tra le abitazioni raggiungendo in
breve la piazza centrale di Mondrone 1257 m.
Galleria fotografica
Cartina del percorso
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